“Vogliamo un nuovo governo che faccia gli interessi nazionali, altrimenti andiamo a votare” e Draghi lascia l’Aula.
Un intervento molto duro, che potrebbe segnare la definitiva rottura da parte del centrodestra di governo. A diffonderlo è il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, che detta condizioni molto dure, dicendo chiaramente a Mario Draghi che serve “un nuovo governo o il voto”. Romeo stuzzica fin dal principio il premier, dicendo che dal suo intervento iniziale gli sembrava che il problema fosse “sostenere il campo largo del Pd”.
Le parole di Romeo
“Se è così non ci interessa, dobbiamo rendere conto ai nostri elettori e alla nostra base. Se l’obiettivo è invece salvare il paese, come io credo, vediamo un paio di scenari all’orizzonte. Il primo scenario è che il Movimento cinque stelle non fa più parte della maggioranza di governo”. E dunque i problemi in agenda vanno affrontati diversamente, ad esempio quelle sull’energia: “Lei ha posto dei problemi sull’energia, possiamo affrontarli con chi dice no alle trivelle e no all’aumento della produzione del gas?”.
“Si prenda atto che è nata una nuova maggioranza, quella del 14 di luglio. Un nuovo governo con degli obiettivi anche un po’ più ambiziosi su diversi temi. Almeno tre i paletti: no al Reddito di cittadinanza, tutela degli interessi italiani e non gli interessi delle multinazionali, limiti all’immigrazione con una discontinuità sulle politiche dell’immigrazione che il suo governo ha portato avanti”. Se questi saranno i limiti la Lega c’è, con “lei presidente perché la stimiamo”. In caso contrario, “si può decidere di ridare la parola agli italiani”.
Romeo, insieme a Roberto Calderoli, dopo il discorso di Draghi, la Lega ha depositato una proposta di risoluzione firmata, in cui si accorda il sostegno a “un governo profondamente rinnovato, sia per le scelte politiche che per la composizione”.